La scuola come palestra di linguaggio: allenare il pensiero critico

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Le parole sono i mattoni del pensiero, e la scuola può essere il luogo dove impariamo a usarle per costruire, non per distruggere.
Nell’articolo La scuola come palestra di linguaggio per allenare il pensiero, pubblicato su Gessetti Colorati, Annalisa Filipponi ci invita a riflettere sul valore del linguaggio come esercizio di libertà e di consapevolezza.


Questa è solo un’introduzione ai temi che l’autrice affronta: per approfondire il suo sguardo lucido e appassionato sulla didattica contemporanea, leggi il testo completo 👉 qui

Introduzione all'articolo

Viviamo in un’epoca in cui molti elementi che credevamo fondanti — la distinzione tra vero e falso, il senso delle parole, la stabilità delle conoscenze — sembrano vacillare. In questo contesto, la scuola è chiamata a un compito centrale: diventare non soltanto luogo di trasmissione, ma palestra in cui gli studenti — e i docenti stessi — esercitano il linguaggio filosofico, critico e riflessivo.

Annalisa ci invita a vedere la lingua non come semplice strumento formale da padroneggiare, ma come ambito di pensiero: attraverso la parola, l’interrogazione, la definizione precisa delle categorie del pensiero, lo studente costruisce mondi concettuali, orienta il proprio pensiero e impara a orientarsi in contesti fluidi.

In momento di accelerazione culturale — dove anche l’intelligenza artificiale assume ruoli sempre più pervasivi — recuperare la dimensione del linguaggio come allenamento del pensiero diventa imprescindibile.

«Solo il recupero di punti di riferimento chiari derivanti da capacità di esercizio del proprio pensiero ci può aiutare» scrive l’autrice (citazione libera parafrasata).

Annalisa sottolinea che il compito dei docenti non è tanto “insegnare risposte” quanto stimolare domande, mostrare come formulare ipotesi, aiutare a circoscrivere i significati, a interrogare le definizioni, a camminare nel dubbio. La scuola, quindi, si configura come un laboratorio linguistico e mentale, un ambiente di tensione verso la chiarezza, non della rigidità.

Conclusione

Se vuoi immergerti nelle riflessioni complete, nelle tracce teoriche e nelle suggestioni che Annalisa Filipponi ci offre, ti invito a leggere 👉 qui  l’articolo integrale su Gessetti Colorati. Scoprirai come il linguaggio stesso possa diventare palestra del pensiero critico e strumento per reggere l’epoca della discontinuità.

@DeA FVG
Udine, 06/10/2025

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